Il petrolio prosegue il suo movimento al ribasso. Il contratto di novembre sul light crude (
58,30 dollari al barile) segna un calo di -38 cents , dovuto alle attese di un aumento delle scorte Usa (dati settimanali pubblicati questo pomeriggio). Le preoccupazioni legate all'annuncio (venerdì scorso) di tagli alla produzione petrolifera in Nigeria e Venezuela si sono affievolite e le ottimistiche previsioni di una conclusione della crisi nucleare iraniana tendono a assottigliare il cosiddetto
"premio paura" . Molti analisti considerano che il recente calo dei prezzi sia dovuto a fattori di breve termine e prevedono che alla lunga dovrebbe tornare a farsi sentire il forte ritmo della crescita globale.
Perchè il greggio ha perso 20 dollari dai picchi di luglio (78,40$)? Forse i mercati temono che "l'atterraggio morbido" (*) della Locomotiva USA si riveli una pia illusione e si avvicini un rallentamento ecomonico mondiale? O
forse "i prezzi non contano, conta solo il loro movimento". La
volatilità dei mercati è solo l'effetto delle
acrobazie degli speculatori e dei fondi di investimento?
(vedi hedge fund Amaranth Advisors)
P.S. Il dipartimento dell'Energia statunitense ha comunicato che la scorsa settimana le scorte di greggio sono aumentate di 3,35 milioni di barili, mentre gli analisti si attendevano un calo di 500 mila barili... (Sell sell sell)
2 commenti:
domani ti toccherà faticare
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