Il professore emerito dell’Università di Chicago, insignito del Nobel nel 1976, è stato il più influente rappresentante del pensiero economico liberista del XX secolo. Anti-Keynesiano, fautore del laissez-faire e feroce oppositore di qualsiasi intervento dello Stato nell'economia, ha avuto una straordinaria influenza sulle scelte politiche degli anni 80 (di Ronald Reagan, Margaret Thatcher e Augusto Pinochet).
I suoi maggiori contributi alla teoria economica riguardano gli studi sulla teoria quantitativa della moneta e sulla teoria del consumo. Secondo Friedman è inutile combattere la disoccupazione con politiche economiche espansive, perchè nel lungo periodo aumenteranno solo l’inflazione (inefficacia della curva di Phillips nel lungo periodo). La politica monetaria, deve quindi mirare ad uno stretto controllo della crescita della massa monetaria.
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