giovedì, marzo 31, 2005

Blog e politica

... il blogger (Paolo Valdemarin), dopo aver visionato quell’ «unico tristissimo post in una settimana», aveva avvisato: «Prodi è stato mal consigliato, ma ora non può far finta di niente: in rete questo è un comportamento suicida. La regola è: se hai un blog e non hai niente da dire, chiudilo». Sicuramente, di cose da dire ne aveva molte, ma, dopo 38 giorni, compare sul sito questo messaggio laconico: «Lavori in corso. Blog temporaneamente sospeso fino alle Regionali ». Un’occasione sprecata, un autogol, eppure il blog è uno straordinario laboratorio di idee e di confronto e i politici se ne stanno rendendo conto. Il caso-scuola è quello del candidato democratico Howard Dean che ha perso le primarie ma ha mobilitato milioni di persone, raccogliendo milioni di dollari. In Italia si arriva in ritardo. Dopo l’esperimento non esaltante di Cofferati ( che ha chiuso dopo le elezioni), sono seguiti i blog del diessino Piero Ruzzante (fermo dal 16 novembre 2004), del verde Alfonso Pecoraro Scanio (attivo, ma senza commenti), di Italo Bocchino e Renato Soru. Il migliore rimane il blog di Bassolino: aggiornato ogni giorno, essenziale, scritto non in «politichese» e con commenti «non moderati» (cioè non censurati). Il primo post di Prodi è datato mercoledì 16 febbraio. L’incipit: «A dir la verità ci ho pensato: perché avere un sito mio?». La conclusione: «Se il blog riesce a far appassionare al nostro progetto anche solo qualcuno in più, allora ne vale la pena». Seguono dodici giorni di pesante silenzio, accolti dai blogger con fastidio e ironia. Ci si domanda: Si è abbioccato il presidente? Siamo sicuri che Prodi sappia cos’è un blog? Il secondo post arriva all’alba del 28 febbraio e attacca citando Troisi: «Scusate il ritardo ». Seguono quattro righette e altre settimane di silenzio. Ma se, come dice l’ex luddista Beppe Grillo, «il solo spazio di democrazia rimasto è la rete», qualcuno dovrebbe accorgersene in fretta. Anche perché (come racconta Giuseppe Granieri in «Blog generation ») negli Usa succede che un senatore, Trent Lott, è costretto a dimettersi sull’onda di una sollevazione dei blogger. E che alla Casa Bianca viene ammesso il primo blogger non giornalista. Sarà per questo che il più filoamericano dei nostri politici, Walter Veltroni, sta pensando a un blog. Ci pensi con attenzione... vedi articolo del corriere della sera

3 commenti:

ibalu ha detto...

lo encuentro espectacular.
pienso que estas son las soluciones publicitarias del futuro. los comerciales en tv no funcionan...solo pocos logran atraer la atencion del espectador...
me gusta...!

ibalu ha detto...

questo commento (che ho fatto ieri) andava sull'articolo della peroni!
ma perché me l'ha messo qua? =(
se hai un po di tempo ciccius, me lo cambi? se no, non si capisce...

baci.
anche tango manda tanti bacetti da innamorato alla bella lunita.

Anonimo ha detto...

PRODI RISPONDE "A proposito del blog"
"Ho letto e ho registrato le vostre proteste sulla Rete, a proposito del mio blog. Non sono mancate anche alcune ironie. Lo accetto. Voglio spiegare però che sono stato io a volere che il blog fosse sospeso fino a dopo il voto per le regionali del 3 e 4 aprile.

In queste settimane ho attraversato l’Italia. Ho preso atto dei tanti problemi, delle tante speranze della nostra gente. È stato un viaggio faticoso, ma che mi ha dato moltissimo. Ho parlato con migliaia di persone. Ho sostenuto i nostri candidati in tutte le regioni italiane dove si voterà.

Avrei potuto delegare un mio collaboratore o il mio ufficio stampa a tenere vivo il blog. Ma non è quello che voglio, non è quello che mi interessa. Quando e se lo riprenderò, sarò io, in prima persona, a scriverlo.

Sono certo che capirete le mie ragioni: l’impegno che ho profuso nella campagna elettorale è stato altissimo. D’altra parte voi per primi conoscete l’importanza della posta in gioco."
http://www.romanoprodi.it/cgi-bin/adon.cgi?act=doc&doc=142