Il governo USA vuole imporre a Google di comunicare le richieste di siti hard eseguite dagli utenti. GOOG si oppone: "Non violeremo la privacy!
Crollo in Borsa (-8.5%): il titolo chiude a 399.46 e brucia in una sola sessione di scambi una capitalizzazione di $20 miliardi (il valore della societa' da $138 miliardi passa a 118). La peggior seduta di borsa di Goog dal suo esordio sul listino (ad agosto 2004). Il calo del titolo, già innescato qualche giorno fa dal tonfo dalla rivale Yahoo! (trimestrale inferiore alle attese degli analisti) si è trasformato in crollo alla notizia dell'iniziativa di Washington. L'indice Nasdaq chiude la settimana con un venerdì nero (-2,35%).
L'obiettivo del governo è verificare e quantificare quante volte spuntano temi pornografici nelle pagine ricercate, per portare avanti la campagna voluta dall'Amministrazione Bush contro la pornografia infantile via Internet. Google si è rifiutata di accettare lo scorso anno una simile richiesta, opponendo dubbi per la violazione della privacy, nonché la rivelazione dei segreti industriali del motore, sia di natura tecnologica sia strategica. Il dipartimento di Giustizia sostiene inoltre che diversi tra i principali concorrenti di Google hanno già risposto positivamente ad un'analoga richiesta, che fa parte di un più ampio tentativo del governo di rendere effettiva una legge del 1998, la Child Online Protection Act, or COPA, che punisce i siti che permettono ai bambini di vedere la pornografia. Ma in una decisione del 2004 la Corte Suprema ha accolto un ricorso con il quale si chiedeva di impedire al governo di obbligare i siti ad applicare forzatamente tale legge. Gli avvocati di Google sostengono che in questo modo potrebbe essere rivelata l'identità degli utenti del motore di ricerca e hanno annunciato battaglia contro la nuova richiesta del governo.
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