Isola di Budelli
Un'isola ricoperta di conchiglie dalla suggestiva sabbia rosa, oggetto del desiderio di turisti, speculatori, società immobiliari sarà acquistata dallo Stato.Il Ministero dell'Ambiente eserciterà il diritto di prelazione per strappare l'angolo incantato dell'arcipelago della Maddalena a speculazioni presenti e future. L'isola è andata all'asta all'inizio dell'anno, si erano fatti avanti alcuni imprenditori di Roma e di Milano e anche la Regione Sardegna. Poi la finanziaria Cofinance & Co ha fatto una proposta da 3,29 milioni. Da qui la decisione del ministro Matteoli di esercitare il diritto di prelazione: al ministero dell'Ambiente, però, ci tengono a precisare che il progetto del ministro non ha niente a che vedere con la recente polemica innescata da Tremonti: "Esercitare il diritto di prelazione è un'idea che il ministro aveva dal 2001, è una politica che stiamo portando avanti: acquisire tesori naturali là dove ci sono interessi speculativi, acquistarli è una tutela definitiva contro ogni tipo di speculazione". Non è la prima volta che il ministero acquisisce porzioni di patrimonio naturalistico, prima di Budelli, sette lotti dell'isola di Giannutri, nell'Arcipelago Toscano, per oltre 500mila euro e, sempre nel Parco dell'Arcipelago della Maddalena, 100 ettari dell'isola di Santa Maria per 638.866,67 euro. L'isola, immortalata da Antonioni con una lunga sequenza in "Deserto rosso", ha già attraversato mille difficoltà, sempre sul punto di essere venduta e lottizzata, sempre in extremis salvata. Dietro Budelli si sono consumate storie di acquisti e fallimenti, di misteriose società svizzere, di aste. E sul fronte opposto si è andati avanti con tentativi di tutela a colpi di decreti. Nel 1992 l'allora ministro dell'ambiente Carlo Ripa di Meana con un decreto la rese parco marino inavvicinabile alle barche a motore, poi nel 1994 venne inserita nel Parco della Maddalena insieme ad altri scogli e isolette. La sabbia rosa è stata oggetto anche di razzie da parte di turisti che la portarono via in sacchetti. "Ci auguriamo che l'esempio del ministro Matteoli - ha detto il Wwf - venga seguito anche dai suoi colleghi di governo e che l'idea di privatizzare le coste italiane non abbia seguito".