Rimborsi argentini bloccati da un PIRATA, grande esperto di crac, che dopo aver fatto montagne di dollari con le crisi del Brasile e del messico, ora ha congelato l'emissione dei nuovi Tango-bond.
Inseguito dal fisco Usa, vive in una villa-fortezza nelle Cayman, difeso da un ex militare e da una ronda di guardie del corpo. Il misterioso RAIDER (finanziere/speculatore) americano, Kenneth Dart (da dieci anni nessuno lo incontra e l’unica fotografia in circolazione risale al 1988), sta tenendo in scacco l’Argentina e tutti gli obbligazionisti che in giro per il mondo hanno accettato l’offerta di scambio argentina. Contro il grande Raider hanno gia perso il Brasile, il Perù, il Messico, l’Ecuador, il fisco Usa, la Yukos, l’oligarchia e secondo la stampa internazionale la mafia russa, il fratello Tom e la moglie Cynthia. Attualmente è l’unico che può vantarsi di aver saputo tenere testa al presidente Nestor Kirchner e al padre del piano di ristrutturazione più grande e più discusso del mondo, il ministro argentino Roberto Lavagna, contro i quali anche il Fondo monetario internazionale ha dovuto fare buon viso a cattivo gioco. Tra le attività che controlla Dart c’è il fondo speculativo EM Ltd. che, insieme al fondo Elliot, è riuscito a far bloccare dal tribunale di New York 7 miliardi di dollari di vecchie obbligazioni argentine. L’appello è iniziato con l’udienza di ieri mattina. Ed è proprio in attesa di questa sentenza che Buenos Aires ha bloccato l’arrivo dei nuovi bond. Il grande speculatore è un esperto di queste operazioni: nel ’92 comprò 1,4 miliardi di dollari di bond brasiliani: li pagò 375 milioni a default già avvenuto e dopo un braccio di ferro in tribunale ne incassò 605 due anni dopo. E’ sempre del ’94 la vittoria anche con il fisco Usa: per non pagare i 56,2 milioni evasi rinunciò alla cittadinanza Usa, un sistema che gli permette di passare solo 60 giorni all’anno in territorio americano. Dove però deve evitare la moglie da cui ha divorziato che reclama una parte del patrimonio e il fratello Tom che lo accusa di avergli soffiato una buona fetta dell’azienda di famiglia. La fortuna iniziale di Dart infatti viene dal padre che brevettò nel 1951 nello stato del Michigan i contenitori usa e getta per tenere caldo il caffé. La Dart Container Corp. ne è ancora il principale produttore mondiale, un impero che compare nelle classifiche di Forbes con un fatturato che sfiora il miliardo, al netto della florida attività speculativa che secondo le accuse del fratello avrebbero portato la sua ricchezza a 6 miliardi. Tutti buoni motivi che hanno spinto Dart alla reclusione nella casa che occupa la spiaggia delle «Sette miglia», la stessa dove nel 1666 sbarcò il pirata Henry Morgan per saccheggiare i Caraibi. Un paradiso fiscale che beneficia degli imponenti afflussi di dollari della Dart Foundation...
Inseguito dal fisco Usa, vive in una villa-fortezza nelle Cayman, difeso da un ex militare e da una ronda di guardie del corpo. Il misterioso RAIDER (finanziere/speculatore) americano, Kenneth Dart (da dieci anni nessuno lo incontra e l’unica fotografia in circolazione risale al 1988), sta tenendo in scacco l’Argentina e tutti gli obbligazionisti che in giro per il mondo hanno accettato l’offerta di scambio argentina. Contro il grande Raider hanno gia perso il Brasile, il Perù, il Messico, l’Ecuador, il fisco Usa, la Yukos, l’oligarchia e secondo la stampa internazionale la mafia russa, il fratello Tom e la moglie Cynthia. Attualmente è l’unico che può vantarsi di aver saputo tenere testa al presidente Nestor Kirchner e al padre del piano di ristrutturazione più grande e più discusso del mondo, il ministro argentino Roberto Lavagna, contro i quali anche il Fondo monetario internazionale ha dovuto fare buon viso a cattivo gioco. Tra le attività che controlla Dart c’è il fondo speculativo EM Ltd. che, insieme al fondo Elliot, è riuscito a far bloccare dal tribunale di New York 7 miliardi di dollari di vecchie obbligazioni argentine. L’appello è iniziato con l’udienza di ieri mattina. Ed è proprio in attesa di questa sentenza che Buenos Aires ha bloccato l’arrivo dei nuovi bond. Il grande speculatore è un esperto di queste operazioni: nel ’92 comprò 1,4 miliardi di dollari di bond brasiliani: li pagò 375 milioni a default già avvenuto e dopo un braccio di ferro in tribunale ne incassò 605 due anni dopo. E’ sempre del ’94 la vittoria anche con il fisco Usa: per non pagare i 56,2 milioni evasi rinunciò alla cittadinanza Usa, un sistema che gli permette di passare solo 60 giorni all’anno in territorio americano. Dove però deve evitare la moglie da cui ha divorziato che reclama una parte del patrimonio e il fratello Tom che lo accusa di avergli soffiato una buona fetta dell’azienda di famiglia. La fortuna iniziale di Dart infatti viene dal padre che brevettò nel 1951 nello stato del Michigan i contenitori usa e getta per tenere caldo il caffé. La Dart Container Corp. ne è ancora il principale produttore mondiale, un impero che compare nelle classifiche di Forbes con un fatturato che sfiora il miliardo, al netto della florida attività speculativa che secondo le accuse del fratello avrebbero portato la sua ricchezza a 6 miliardi. Tutti buoni motivi che hanno spinto Dart alla reclusione nella casa che occupa la spiaggia delle «Sette miglia», la stessa dove nel 1666 sbarcò il pirata Henry Morgan per saccheggiare i Caraibi. Un paradiso fiscale che beneficia degli imponenti afflussi di dollari della Dart Foundation...
1 commento:
Kenneth Darth Vader, appunto...
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