Con i mercati vicini ai massimi degli ultimi 3 anni, gli investitori sono combattuti: da una parte, la paura per gli eccessi dell'esuberanza, dall'altra le speranze per un trimestre tradizionalmente favorevole.
All'improvviso si è riaffacciata un'altra minaccia che ieri ha provocato un deciso sell off nei mercati finanziari nordamericani. La pubblicazione delle "minute" del meeting del 14 dicembre scorso della Federal Open Market Committee, rivela una preoccupante spaccatura della FED sulle prospettive inflazionistiche.
Un certo numero di banchieri centrali del FOMC esprime una crescente preoccupazione per le conseguenze inflazionistiche del dollaro debole, dei prezzi energetici e del rallentamento della crescita della produttività. Alcuni banchieri centrali avvertono che il lungo periodo di tassi bassi sta provocando comportamenti stile "bolla" ed "eccessivo risk-taking", come ad esempio "credit spreads" molto stretti, un accelerazione delle IPO (initial public offerings) e delle M&A (mergers and acquisition), oltre alla continua corsa del mercato immobiliare.
I falchi della Fed fanno sentire la loro voce! Paura???
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