«E' stato globalizzato tutto, tranne il consenso. Soltanto la democrazia è stata relegata allo stato nazionale. Si trova al confine, con la valigia in mano, senza passaporto. Un pugno di uomini appartenenti alle nazioni più ricche si serve dei poteri globali di cui si è appropriato per dire al resto del pianeta come deve vivere. Questo libro tenta di delineare un mondo retto dal principio con cui quegli stessi uomini potenti pretendono di governare: il principio della democrazia. Cerca di sostituire all’era della coercizione l’era del consenso. In questo manifesto presento una serie di proposte repellenti che faranno inorridire tutti i benpensanti. Molte di quelle proposte, quando le ho inizialmente contemplate o concepite, hanno fatto inorridire anche me...» George Monbiot costruisce il suo provocatorio manifesto per un nuovo ordine mondiale: un progetto spietato contro il potere costituito delle grandi economie mondiali e della democrazia-fantoccio degli organi internazionali, ma anche intransigente nei confronti dell’ottimismo buonista di molti suoi oppositori. Il processo di globalizzazione del pianeta è irreversibilmente in atto e la critica dei movimenti che lo contestano si è rivelata spesso sterile, le sue proposte vaghe e utopistiche, le ricette per correggerne la direzione inutili o impraticabili. C’è quindi bisogno di una nuova strada, di un atteggiamento davvero «rivoluzionario» che comprenda le ragioni e i limiti autentici della cosiddetta globalizzazione e sia in grado di formulare un’alternativa vera, sostenibile e praticabile. C’è bisogno insomma di globalizzare anche il controllo democratico, la possibilità dei popoli, tutti i popoli, di intervenire sulle decisioni che riguardano il futuro dell’intera umanità. Per questo le pagine di Monbiot giungono molto più in là di quanto sia avvenuto finora all’interno dei movimenti per la giustizia globale: le sue proposte sono radicali ma argomentate nel dettaglio, con la forza dei numeri oltre che con quella dei valori, e il suo progetto a lungo termine è articolato in tappe che mettono in gioco anche il nostro personale quotidiano.
"Monbiot dà al movimento ambientalista una credibilità nuova... L’originalità del suo pensiero fa di lui un autore influente come pochi altri." The Times
"Per cambiare il mondo, e la nostra percezione del mondo, George Monbiot ha già fatto più di quanto la maggior parte di noi possa sperare di fare in una vita intera." New Scientist
"L'era del consenso é un'aperta sfida alla condiscendenza e al buonismo che pervadono il pensiero ufficiale... Questo libro è un contributo essenziale a un pensiero nuovo." The Independent
"Un libro di grande forza... Un tentativo ammirevole di aprire la mente del lettore a nuove possibilità e nuovi ambiti di discussione." Daily Telegraph
L'AUTORE: George Monbiot, ambientalista, attivista politico, giornalista noto per la sua pungente rubrica settimanale sul quotidiano inglese The Guardian, è una delle voci più autorevoli e interessanti del «movimento dei movimenti». Nato nel 1963, ha tenuto corsi di politica, filosofia e scienze ambientali presso le università di Oxford, Bristol, Keele, East London. Nel 1995 ha ricevuto da Nelson Mandela il premio Global 500 delle Nazioni Unite per il suo impegno a favore dell’ambiente.
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